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Un giro in centro alla scoperta di Palermo: al Monastero di Santa Caterina si entra gratis
Il momento particolare che abbiamo vissuto a causa della pandemia da Coronavirus ci ha costretti a vivere in casa e a rinunciare non solo alle uscite per motivi di lavoro, ma anche alle passeggiate all'aria aperta e alle visite ai monumenti della nostra città.
Da lunedì 18 e per tutto il mese di maggio, alcuni spazi dove è possibile mantenere le misure di distanziamento interpersonale previste dalle indicazioni ministeriali, saranno aperti: tra questi la chiesa di Santa Caterina d'Alessandria, splendido complesso architettonico che si affaccia su piazza Bellini e su piazza Pretoria a Palermo.
Sorta sul sito di un luogo di culto trecentesco, fu eretta alla fine del 1500 per volere di Maria del Carretto - priora del cenobio domenicano - più volte ristrutturata e abbellita con opere dei migliori artisti del tempo. Nel Settecento fu aggiunta la cupola e nel 1863 venne realizzato il coro.
La facciata, in stile tardo rinascimentale, presenta due livelli scanditi da lesene.
L'interno, a navata unica con tre cappelle in stile rococò per lato, è magnifico, con gli affreschi di Francesco Sozzi e Alessandro D'Anna del 1769, le decorazioni della volta di Filippo Randazzo, i pregiati stucchi di Procopio Serpotta e Giacomo Guastella. La statua della santa è di Antonello Gagini, datata 1534.
Dal vano presbiteriale si accede alla cripta, usata come luogo di sepoltura.
All'interno del Monastero, inoltre, si trova la dolceria, dove vengono riprodotti i dolci di svariati monasteri di Palermo secondo le antiche ricette delle suore.
Da lunedì 18 e per tutto il mese di maggio, alcuni spazi dove è possibile mantenere le misure di distanziamento interpersonale previste dalle indicazioni ministeriali, saranno aperti: tra questi la chiesa di Santa Caterina d'Alessandria, splendido complesso architettonico che si affaccia su piazza Bellini e su piazza Pretoria a Palermo.
Sorta sul sito di un luogo di culto trecentesco, fu eretta alla fine del 1500 per volere di Maria del Carretto - priora del cenobio domenicano - più volte ristrutturata e abbellita con opere dei migliori artisti del tempo. Nel Settecento fu aggiunta la cupola e nel 1863 venne realizzato il coro.
La facciata, in stile tardo rinascimentale, presenta due livelli scanditi da lesene.
L'interno, a navata unica con tre cappelle in stile rococò per lato, è magnifico, con gli affreschi di Francesco Sozzi e Alessandro D'Anna del 1769, le decorazioni della volta di Filippo Randazzo, i pregiati stucchi di Procopio Serpotta e Giacomo Guastella. La statua della santa è di Antonello Gagini, datata 1534.
Dal vano presbiteriale si accede alla cripta, usata come luogo di sepoltura.
All'interno del Monastero, inoltre, si trova la dolceria, dove vengono riprodotti i dolci di svariati monasteri di Palermo secondo le antiche ricette delle suore.