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Il Vino "naturale" è più buono di quello "tradizionale"?

Guida Sicilia Icona orologio 12 mesi fa
Il Vino "naturale" è più buono di quello "tradizionale"?
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In Italia crescono le superfici dedicate alla produzione di vino biologico, un settore che vede il Paese tra gli attori principali a livello internazionale. È quanto emerge da 'Vinobio', piattaforma online di dati e informazioni per l'internazionalizzazione del vino biologico Made in Italy.

In Italia crescono le superfici dedicate alla produzione di vino biologico, un settore che vede il Paese tra gli attori principali a livello internazionale...

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Nel dettaglio, con 126 mila ettari di vite coltivata con metodo biologico nel 2021, l'Italia detiene il primato per incidenza di superficie vitata biologica, pari al 21% del totale. Nel giro di un decennio - tra il 2010 e il 2020 - le superfici bio in Italia sono cresciute del 141%.

Nel territorio nazionale è la Sicilia la Regione che si colloca al primo posto per superficie dedicata alla coltivazione biologica della vite: 26.241 ettari, pari al 27% della superficie vitata in Sicilia.

Perché scegliere un vino "naturale"?

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Dati i numeri e le percentuali, a questo punto cerchiamo di spiegare (grazie alle parole di Alberto Rossi, ideatore del progetto Vino-Bio) a chi non è un esperto il perché bere vini naturali è oggi così tanto di tendenza.

Le uve per fare un "vino naturale" provengono da vigneti coltivati senza uso di sostanze chimiche di sintesi (diserbanti, pesticidi, …)

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Ovviamente, bisogna prima cercare di dare una definizione - anche sommaria - di che cosa si intenda per "naturali". Ebbene, senza addentrarci nell’accesa querelle tra produttori, esperti ed enofili riguardo ai vini "biologici", o "biodinamici", partiamo da una possibile definizione di vini naturali, definendo alcuni criteri minimi:

  • le uve provengono da vigneti coltivati senza uso di sostanze chimiche di sintesi (diserbanti, pesticidi, …);
  • anche in cantina, durante la vinificazione, gli interventi devono essere ridotti al minimo (ad esempio, uso della solforosa in minime dosi);
  • il vino è espressione del territorio da cui proviene: deve dirci qualcosa sulla cultura del luogo e delle persone che lo producono;
  • essendo un alimento, il vino deve essere digeribile e accompagnarsi bene al cibo.

5 buoni motivi per bere vini naturali

Il vino è espressione del territorio da cui proviene: deve dirci qualcosa sulla cultura del luogo e delle persone che lo producono...

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Detto questo, perché dovremmo preferire un vino con tali caratteristiche?

  1. Perché è un alimento sano (sempre se assunto nelle dosi raccomandate!): al di là delle mode, la consapevolezza degli effetti di ciò che ingeriamo sulla nostra salute è in aumento, fortunatamente.
  2. Perché è buono: è ormai superata la credenza che un vino "genuino" abbia sempre qualche difetto. Ci sono moltissimi vini naturali, oggi, che possono definirsi di elevata qualità (così come ci sono molti vini "convenzionali" di scarsa qualità).
  3. Perché non è vero che costa troppo: dato per scontato che per bere un vino buono non si può spendere 1 € al supermercato, ci sono ottimi vini naturali anche sotto i 10 €. In ogni caso, anche un prezzo più elevato è (quasi sempre) commisurato alla cura e alla passione del vignaiolo, che lavora direttamente la terra e i suoi frutti, privilegiando la qualità alla quantità.
  4. Perché comunica la bellezza della biodiversità: una bottiglia non sarà mai uguale all’altra, in antitesi all’omologazione del gusto che ha imperversato finora.
  5. Perché ci stimola a conoscere: la sua storia, le persone che ci stanno dietro, il luogo in cui ha origine, le sue potenzialità espressive e molto altro.

Il "vino naturale" è buono: è ormai superata la credenza che un vino "genuino" abbia sempre qualche difetto...

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Naturalmente, ognuno di questi motivi è passibile di approfondimento o di critica. Non sono criteri assoluti e non escludono affatto il valore e la piacevolezza del bere vini "tradizionali".
Però, potendo/volendo scegliere è sicuro che bere un bicchiere di "vino naturale" corrisponde a scoprire, veramente, qual è il sapore di un determinato territorio.

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