Cultura
Vi raccontiamo una storia di vento e di sale…
In questo articolo scoprirai:
Un viaggio in un luogo caratterizzato da paesaggi romantici e segnato da inconfondibili profili: la Riserva delle Saline di Trapani e i suoi mulini a vento, un incontro felice tra la bellezza della natura e l'ingegno dell'uomo.
Elementi caratteristici di un luogo di straordinaria bellezza - divenuto nel 1995 Riserva naturale affidata al WWF -, l’introduzione dei mulini a vento a Trapani risale al 1750, periodo di massima espansione delle saline. Infatti a quei tempi, furono costruite saline sempre più grandi e ampliate quelle esistenti.
Questa "industrializzazione" della produzione del sale, non poteva fare più il solo affidamento alle maree e fu necessario introdurre "una macchina" che potesse sollevare le quantità di acqua di mare necessarie per la conduzione del nuovo tipo di salina. Tutto ciò rese Trapani il centro europeo più importante per la produzione del sale, prodotto che nel 2012 ha ricevuto il marchio Igp.
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I Mulini a vento delle Saline di Trapani
Foto di Lillamu82 - Opera propria, CC BY-SA 4.0 | L'autorizzazione per questa foto è stata fornita da WWF Italia
Fino agli anni '60 il panorama delle saline di Trapani era caratterizzato - oltre che dai tramonti mozzafiato - dall'imponenza aggraziata dei mulini a vento che sfidavano imperterriti gli impetuosi venti della zona.
Proprio grazie ai mulini, i salinai riuscirono a gestire e utilizzare la forza del vento per pompare grandi quantità d'acqua marina necessarie per la produzione del sale. Ben presto i salinai si accorsero pure che i mulini a vento si potevano utilizzare per macinare il sale, utilizzo che aumentò ulteriormente la raccolta del prodotto.
Oggi sono ormai pochissimi i mulini a vento integri: due si trovano sul litorale Nord di Trapani (i mulini dell'ex Salina S. Cusumano), un altro, il Mulino Maria Stella, fa parte dell'itinerario denominato la "Via del Sale" della riserva; altri due sono quelli appartenenti alla Salina Calcara (di cui uno restaurato solo nella parte esterna), poi c'è il Mulino Uccelo Pio a Salinagrande e infine il Mulino di Nubia diventato Museo del Sale.
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Il Sale Marino di Trapani IGP
La ricchezza e l'importanza della fascia costiera trapanese era già stata compresa dai Normanni nel XII secolo, periodo in cui il geografo arabo al-Idrisi descrisse la presenza delle saline su questo territorio.
Federico II impose poi il monopolio di stato sulla produzione del sale (allora utilizzato per la conservazione e l'essiccazione dei cibi), mentre gli Aragonesi, successivamente, privatizzarono le saline e gli Spagnoli spinsero il mercato così bene da far diventare Trapani il centro europeo più importante per la produzione del sale.
Oggi nella Riserva della Saline di Trapani sono in attività una decina di saline, tutte di proprietà privata, che utilizzano ancora i metodi tradizionali di raccolta a mano.
Il Sale Marino di Trapani IGP è un prodotto integralmente naturale: è ottenuto senza l'utilizzo di additivi, sbiancanti, conservanti o antiagglomeranti, risultando un sale particolarmente puro e per questo molto apprezzato dalle industrie conserviere italiane ed europee.
Nel 2011 il Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali ha riconosciuto al sale prodotto a Trapani la IGP con la denominazione "Sale marino di Trapani", l'anno successivo la denominazione è stata aggiunta all'elenco delle IGP europee.
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