Dalla cima dell'Etna agli abissi del mar dei Ciclopi...

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"U mari taverne unn'avi" ("il mare non ha taverne") usavano dire gli anziani pescatori siciliani per ricordare ai giovani la pericolosità del mare, anche quando questo si presenta piatto come una tavola.
Adesso una start-up innovativa siciliana ha deciso di sconfessare tale detto e impiantare, proprio in fondo al mare, non tanto una taverna ma una cantina di vini!

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Uscendo dal registro ironico, l'incipit scherzoso ci è servito per parlare dell'interessante ricerca denominata "Orygini", la startup fondata da tre giovani amici - Giuseppe Leone, Riccardo Peligra e Luca Catania - che sperimenterà l'affinamento sottomarino del vino.

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Infatti, per la prima volta nella storia dell'enologia etnea, i vini dell'Etna scenderanno ad una profondità di circa 50 metri sotto il livello del mare, nella zona B dell'area marina protetta Isola dei Ciclopi, nel comune di Aci Castello. Insieme ai vini anche un gin etneo.

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A essere immerse negli abissi dei Ciclopi (il 10 luglio) saranno 2000 bottiglie di Etna Doc Rosso ed Etna Doc Bianco appartenenti a due aziende etnee: la Cantina Benanti e la Cantina Passopisciaro. A queste si aggiungeranno circa 200 bottiglie di Volcano Gin.
Leone, Peligra e Catania hanno finanziato il progetto, e grazie alla collaborazione l'Università degli studi di Catania lo stanno portando avanti.

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Sebbene l'affinamento sottomarino non sia esattamente una novità (già si invecchiano vini sott'acqua in Francia, in Spagna, in Sudafrica e in Italia stessa), il progetto "Orygini" punta a qualcosa di nuovo, ovvero all'esame dell'evoluzione dei vini durante, e non dopo, la loro permanenza sott'acqua, attraverso l'analisi di campioni prelevati da sommozzatori specializzati che scenderanno nelle profondità del mare, mese dopo mese.

Gli studi attuali, infatti, sono per lo più basati sull'analisi chimica pre e post immersione. Non risultano, ad oggi, pubblicazioni scientifiche divulgate sugli effetti dell'affinamento sottomarino nel suo divenire.

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Secondo il protocollo del progetto le bottiglie affineranno in gabbie metalliche create ad hoc e rimarranno in profondità per circa sei mesi. Parallelamente verranno condotte analisi su campioni soggetti al processo di cantinamento tradizionale, in terraferma.

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"Si tratta del primo studio al mondo su come evolvono nel tempo i vini sott'acqua - hanno dichiarato i fondatori di Orygini - la mappatura completa permetterà di capire in che maniera la pressione, il buio totale, l'assenza di suoni, la temperatura costante, l'assenza di rumore cambiano il vino.

Saranno monitorati 14 diversi parametri tra vini rossi e bianchi. Per ognuno di essi si analizzerà la variazione nel tempo dei vini immersi e delle bottiglie gemelle in affinamento tradizionale. In questo modo si otterrà uno studio scientifico, che metterà in evidenza gli effetti specifici delle profondità marine sul vino".

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Tra l'altro, il cantinamento in mare favorisce il risparmio energetico perché crea un ambiente naturalmente refrigerato per le bottiglie. Non è necessario, quindi, regolare la temperatura e l'umidità con climatizzatori, né creare cantine isolate termicamente, con un notevole risparmio energetico e logistico.

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La vita di ognuna delle 2000 bottiglie sarà monitorata e registrata digitalmente con la tecnologia blockchain, che traccerà la sua carta di identità digitale. Il numero di serie racconterà ogni cosa, dalla data di vendemmia e di raccolta delle uve in poi. Queste bottiglie avranno naturalmente la peculiarità di essere non riproducibili, scolpite dalle conchiglie e dai crostacei marini, bottiglie da collezione.