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Cultura

Viaggio nella Sicilia Occidentale

Turisti Per Caso Icona orologio circa 3 anni fa
Viaggio nella Sicilia Occidentale

Il viaggio nella meravigliosa Sicilia, in questo caso nel Trapanese, è stato concepito tenendo presente un triplice itinerario turistico: 1) l’incomparabile ricchezza storico-archeologica di un territorio che fin dai tempi più antichi ha attirato popoli da tutte le latitudini: Fenici, Greci, Romani, Vandali, Bizantini, Arabi, Normanni, Aragonesi ecc.; 2) le bellezze naturali, in questo caso le incantevoli spiagge che si susseguono lungo il litorale senza soluzione di continuità; 3) le tonnare presenti praticamente lungo tutta la costa.

Abbiamo preso in affitto una villetta poco distante da Castellammare del Golfo e abbiamo organizzato le giornate nel seguente modo: la mattina di buon’ora (alle ore 08.00 ca) ci rechiamo al porto per attendere il ritorno dei pescatori locali e acquistare pesce fresco; conviene non ritardare perché tutto il pescato viene venduto all’istante e le persone in attesa sono tante. Acquistato il pesce la seconda meta è il mercato della frutta e verdura (via delle Mura), ogni giorno rifornito dagli agricoltori del circondario e il panificio accanto che vende anche biscotti, cornetti, dolci e il tradizionale pane cunzato da portare in spiaggia.

Dopo colazione si partiva per le mete turistiche, spuntino veloce e pomeriggio al mare per il meritato relax.

Di sera cena a casa con il pesce acquistato o ordinando alla Gastronomia Scaraglino (via Segesta) con consegna a domicilio. Il menù comprendeva (prezzo/qualità ottimo) piatti locali quali il cous cous di pesce con il classico brodo, le zucchine ripiene, melanzane alla sicilianei ecc.; pizza di tutti i tipi e per finire i dolci preparati al momento come i cannoli e le cassatine veramente deliziosi, il tutto accompagnato con vino del trapanese acquistato durante i vari itinerari: l’Alcamo, il Catarratto, il Frappato d’Erice, il Grillo di Salaparuta e per terminare un amaro che è stata per noi una vera sorpresa: l’Amaro Punico, prodotto a Marsala.

1° agosto 2020

Castellammare del Golfo

Il primo giorno di vacanza dedichiamo la mattina alla visita di Castellammare del Golfo (Castrum ad mare de gulfo), partendo dal grazioso porto che è ed è stato il nucleo fondamentale del borgo fin dal V sec. a.C., quando è stato realizzato per essere l’emporio di Segesta. Anche con l’avvento degli arabi nell’800 Castellammare (al-Madariğ) mantiene la sua vocazione di porto commerciale fino al 1300 quando, a causa dell’appoggio dato agli Angioni, venne chiuso dagli Aragonesi. L’attività commerciale iniziò a ripartire dai Vespri siciliani e alla fine dell’1800, come narrano i nativi, il porto fu anche utilizzato per commerci non leciti o per imbarcare di nascosto chi era costretto a lasciare l’isola.

Partiamo dal Castello edificato dagli Arabi e completato dai Normanni, ora polo museale, e ci spostiamo, attraversando la Marina con tutti i suoi locali, verso la parte alta del paese, ovvero il centro storico che ha il suo fulcro in C.so Garibaldi. Da non perdere la Chiesa Madre (La Matrici).

Dopo un frugale pasto a base del tradizionale “pane cunzato” (pane condito con pomodori, formaggio, acciughine, sale, pepe, olio, origano), ci siamo diretti verso la Tonnara di Scopello (10 km). Lungo la strada abbiamo fatto una breve sosta presso il belvedere sopra Castellammare, dove lo sguardo abbraccia tutto il golfo con il porto, il castello, le case.

La strada e il parcheggio a pagamento (5 euro, spesi bene perché la municipale passa spesso e la multa per parcheggio su strada è di 29 euro) sono posizionati in alto rispetto alla tonnara

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