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Il dolce "segreto" (o il segreto dolce) del Monastero di Santo Spirito di Agrigento

Guida Sicilia Icona orologio più di 2 anni fa
Il dolce "segreto" (o il segreto dolce) del Monastero di Santo Spirito di Agrigento
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Giunto alla XXIV edizione, quest'anno il Campionato del mondo del Cous Cous Fest vedrà come "capitano" della squadra italiana lo chef palermitano Santo Petrocciani, che ha vinto il campionato italiano con una ricetta di cous cous dolce, il Tirami CousCous: una semola di cous cous croccante aromatizzato al caffè e zenzero, con crema al mascarpone, crumble al cacao, arancia candita e pistacchi di Sicilia.

Il Tirami CousCous dello chef Santo Petrocciani

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Un chiaro omaggio al cous cous dolce agrigentino, ricetta originale delle suore cistercensi del Monastero di Santo Spirito di Agrigento.
La storia di questa antica ricetta, infatti, si intreccia con quella del bellissimo monastero medievale nel centro storico del capoluogo agrigentino, istituito nel 1295 dalla nobildonna Mardisia Prefolio, per un nobile scopo: insegnare alle giovani ragazze l'arte del cucito e del ricamo.

Il Monastero di Santo Spirito di Agrigento

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Le monache, nei secoli, si sono sempre date molto da fare per provvedere al proprio mantenimento e a quello delle giovani che avevano in custodia e, fedeli alla regola "Ora et Labora", hanno intrapreso una serie di attività: un asilo, un orfanotrofio, un laboratorio di ricamo e uno di pasticceria. Per quest'ultimo le suore di clausura sono passate alla storia.

I loro dolci oggi sono famosi in tutto il mondo, specialmente il cous cous dolce, che sembra avere origini tunisine. Erano infatti di questa nazionalità le donne di servizio che nel XIV secolo si occupavano delle suore appartenenti alle famiglie nobili del Monastero.

Le monache del Monastero di Santo Spirito di Agrigento

La tradizione di questo dolce è così forte che le monache ancora oggi lo preparano in grandi pentoloni di terracotta con pistacchi, frutta candita, cioccolato e tante piccole segretissime delizie.
Segreti da sempre custoditi tra le mura dell'antico convento, tramandati nei silenzi della clausura. Non a caso, per far sì che la ricetta rimanga riservata, solo le suore anziane decidano quando cedere il segreto alle più giovani.

Il cous cous dolce preparato dalle monache del Monastero di Santo Spirito

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In tutta la Sicilia sono nate versioni più o meno simili del cous cous dolce ma le ricette conosciute pare siano solamente tentativi di avvicinarsi al suo sapore. Le versioni più comuni prevedono l'utilizzo di numerosi prodotti tipici della gastronomia siciliana come i famosi pistacchi di Raffadali o di Bronte, le mandorle dell'agrigentino o di Avola, la zuccata e il cioccolato di Modica.

Tra coloro che amarono tantissimo il cous cous dolce del Monastero di Santo Spirito, lo scrittore Leonardo Sciascia che, secondo voci popolari, ne regalò, negli anni, grandi quantità ad amici e parenti.

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