Alla ricerca del tesoro della Rocca Salvatesta

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[Testo e video a cura di Giuseppe Famà] - A circa 1340 m sopra il livello del mare si staglia, tra i territori di Novara di Sicilia e Fondachelli Fantina, la Rocca Salvatesta, una delle montagne più alte dei monti Peloritani.
Una monte la cui cima è impreziosita da una croce che rende il luogo carico di una spiritualità capace di far vibrare il cuore. Non a caso il sito è stato nominato di interesse comunitario.


Video di Giuseppe Famà

Per la sua conformazione piramidale la Rocca è stata definita il "Cervino di Sicilia". Ai piedi di essa vi è un altopiano dove gli studiosi collocano l'originario insediamento alto medievale che dominò, tra i secoli IX e X e da una posizione ancor più elevata rispetto a quella in cui sono situati i resti del castello di Novara, le circostanti vallate.

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La Rocca, inoltre, è anche un luogo di particolare interesse archeoastronomico, che veniva utilizzato dai pescatori e dai navigatori come punto di riferimento per orientarsi nei loro viaggi nell'arcipelago delle Eolie.
Ed è osservandola da Occidente, che si scopre la sua peculiare utilità orientativa: la Rocca, infatti, vista da Ovest è un vero e proprio indicatore equinoziale che fornisce informazioni anche sull'alternanza delle stagioni.

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Infine, cosa che solo in pochi sanno è che, in tale altopiano, sarebbe nato l'antico paese di Noah, vale a dire quella che nelle epoche successive sarebbe divenuta Novara di Sicilia, e sorta poi sotto il versante settentrionale della Rocca Salvatesta.
Tuttavia le origini di questo insediamento restano avvolte dal mistero. Un mistero che potrebbe essere svelato solo da un intervento di scavo, il quale potrebbe portare alla luce ciò che resta dell'abitato e del probabile fortilizio di cui nel 2002 fu individuato un muro.

La leggenda del tesoro della Rocca

Foto di Effems - Opera propria, CC BY-SA 4.0

Attorno alla Rocca aleggia un'antica e affascinante leggenda: "la leggenda del tesoro della Rocca". Secondo gli antichi essa custodirebbe un tesoro così grande, che se venisse alla luce, farebbe ricca l'intera Sicilia. E come tutti i tesori è custodito da un misterioso personaggio, infatti, pietrificato nella Rocca è ben distinguibile, sul versante settentrionale, un volto: sarebbe quello del "Vecchio saggio".

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Ma come si farebbe a trovare questo tesoro? La leggenda che si tramanda da secoli e che gli anziani del borgo ancora raccontano, prescrive che una donna nell'arco di una giornata deve:

• Prendere del lino, filarlo, annasparlo, distenderlo al telaio e tesserne un mantile.
• Prendere del grano, portarlo al mulino, farlo macinare, impastare la farina e fare una focaccia.
• Prendere la legna da sette boschi per riscaldare il forno e far cuocere la focaccia.
• Avvolgere la focaccia nel mantile realizzato e salire sulla Rocca Salvatesta.

Una volta eseguite tutte queste operazioni, allo scoccare della mezzanotte, suonati i 100 rintocchi della campana della Chiesa Madre, il Custode aprirà le porte del leggendario tesoro.

Non resta, quindi, ai cacciatori di tesoro e non solo, che recarsi in questo meraviglioso borgo di altri tempi ed eseguire le istruzioni. Chissà…